martedì 9 ottobre 2012

#if2012

Caro diario,
ieri ho comprato lo smalto azzurro tiffany da mettere con le mie nuove ballerine dello stesso colore. Enzo Miccio sarebbe fiero di me. 
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Fermi tutti. Questo non è mica un fashion blog! 
E allora di che parliamo oggi?
Ma dell'Internet Festival, ovvio! Il mega evento che si è tenuto a Pisa lo scorso weekend.

Io e il mio futuro marito (Wiwo per gli amici) abbiamo scelto di andare nella giornata di sabato, si moriva di caldo. Avremmo potuto anche andare al mare.
La mattina ci siamo recati al laboratorio di robotica PERCRO, della Scuola Superiore Sant'Anna.
Qui ci hanno mostrato diversi progetti innovativi, come un dispositivo per teleoperazione (io muovo la mano e lui a distanza ricrea esattamente il mio stesso movimento) e un rematore virtuale.
"Gli Skills robot imparano dagli uomini e riproducono i gesti adattandoli alla situazione ambientale grazie a una complessa modellizzazione matematica che passa ai ''raggi X'' qualsiasi gesto umano. Le applicazioni di questa tecnologia sono vastissime: in un chirurgo di eccezionale bravura noi ad esempio studiamo come muove le dita, cogliamo la meccanica segreta di quel movimento (di cui probabilmente neppure lui e' consapevole) in modo che il robot possa riprodurla in qualsiasi situazione, perche' ogni operazione chirurgica e' diversa dall'altra''. 

Ma soprattutto ci hanno immerso (sì, è questa la parola giusta) nell'X-Cave.
In realtà io avevo già avuto occasione di provare il cave mesi fa, quando ho preparato l'esame per il Seminario di Cultura Digitale con una relazione riguardante gli information landscape (se non sapete cosa sono, scaricatevi la mia breve relazione da qui).
Ma è sempre comunque una vera figata. 
Soprattutto le montagne russe. Altro che cinema 3D.

Dopo una breve sosta al McDonald's in piazza dei miracoli, siamo andati all'orto botanico.
C'era uno speech dal titolo: "La ricreazione oscena della carne elettronica".
Vorrei raccontarvelo, veramente. Ma non saprei dirvi esattamente di cosa ha parlato il tipo. 
Io di paroloni me ne intendo abbastanza, ma lui li sparava veramente a caso. 
Ha parlato pure di danza macabra. E solo per quello me ne sarei andata via, mi mette troppa ansia.

Purtroppo dopo questo siamo dovuti tornare alla macchina (scadeva, ahimè, il carissimo parcheggio). Ma non prima di passare da Ponte di Mezzo, dove svettava l'installazione multimediale Digital Human: "L’uomo e la macchina, l’hardware e il software, 1/0, in/out, acceso/spento. Azioni binarie, voci non decrittate si mescolano fino a trovare un codice comune che ne permette l’intellegibilità. La macchina internet, la macchina uomo.
La macchina uomo è adesso connessa in un network. L’informazione binaria contenuta nei singoli bit si fa codice. Una quarta dimensione si apre alle possibilità umane. L’ubiquità."




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