lunedì 22 aprile 2013

Finalmente si torna ad aggiornare il blog con un bel geek post! 
Le mie ultime prolungate assenze sono state determinate da una giusta causa: la preparazione della  tesi specialistica. Non vi annoierò spiegandovi di cosa tratta, se volete potete dare un'occhiata sul mio profilo LinkedIn.

Ma torniamo a noi. Ieri io e Wiwo, insieme ai nostri fedeli compagni di avventure Giorgio&Adele, abbiamo partecipato all' Invasione Digitale del Museo degli strumenti di calcolo di Pisa.
Luogo che ogni nerd che si rispetti dovrebbe visitare almeno una volta nella vita, il museo nasce nel 1989 grazie alla collaborazione dei dipartimenti di Informatica, Fisica e Matematica dell'Università di Pisa e propone un viaggio nella storia del calcolo lungo almeno 500 anni, dai compassi fino ai più moderni computer, conservando attualmente tre grandi collezioni: Strumenti Scientifici, Grandi Calcolatori e Calcolatori.

Nonostante la pioggia incessante, la mattinata è passata in un batter d'occhio: abbiamo iniziato vedendo i primi strumenti "artigianali", come gli abaci e gli aritmometri (che fondamentalmente sembravano macchine da scrivere), per poi passare ai prodotti Olivetti che nei primi anni '60 tentavano coraggiosamente la conquista del mercato, fino ad arrivare alle vere e proprie calcolatrici elettroniche (come la CEP, ideata da Enrico Fermi e grande quanto una stanza).
In questo contesto ho avuto finalmente l'occasione di osservare i relè, le valvole termoioniche ed i transistor. Un conto è sentirne parlare dai prof e studiarli sui libri, un altro è vederli finalmente dal vivo.

[Momento Super Quark]
Il transistor fu inventato dal fisico William Bradford Shockley, che fondò insieme a Robert Noyce
lo Shockley Semiconductor Laboratory, creando di fatto quella che in futuro sarebbe stata chiamata "Silicon Valley". Noyce però fu tra i famosi Traitorous Eight che se ne andarono per andare a costituire la Fairchild Semiconductor nel '57 e la Intel nel '58. 







Durante il racconto del bravissimo prof. Cignoni, ho incontrato di nuovo anche Alan Turing, che già avevo "conosciuto" per la mia tesi triennale sull'intelligenza artificiale.  Turing aveva ipotizzato l'esistenza di una macchina universale, in grado di fare praticamente TUTTO. E in effetti, grazie alla ricostruzione virtuale della Macchina Ridotta, ovvero il primo calcolatore progettato e costruito in Italia, a Pisa, nel '57, abbiamo constatato che anche un programma creato ai giorni nostri (noi abbiamo provato la simulazione di una Slot Machine) può cmq girare su un vecchio hardware.
Proseguendo nella storia, siamo arrivati alla chiavetta primordiale: la prima chiavetta (ovviamente non USB XD), che era costituita da una plugboard con un'intricato intreccio di fili, era ingombrante, e poteva contenera solo 1 kb di memoria! Ma gente, era trasportabile! ;)

Giunti nell'ultima stanza, stavo per godermi un meritato riposo. Solo dopo mi sono resa conto che stavo per mettermi a sedere su un supercomputer!
I CRAY prendevano il nomo dal loro ideatore, Seymour Cray. Questo simpatico ragazzo dal nome "very Simpson" nel '76 aveva creato il CRAY1, che poteva eseguire 160 milioni di operazioni in virgola mobile al secondo e aveva una memoria principale di 8 mb (!).           
Nel 1982 sviluppò il primo supercomputer multiprocessore: il CRAY X-MP, quello su cui, disgraziatamente, stavo per appoggiare il mio sederino.

I fantastici 4 hanno concluso la gitarella andando a mangiare al Wok World.
Io, amante del Giappone, odio con tutta me stessa il sushi (ma in generale tutto il pesce, anche i bastoncini findus). Soprattutto quelle viscide alghe nere... :-(
Quindi mi sono ritrovata a mangiare patatine, pollo e mozzarelline fritte (sì, in fin dei conti sarei potuta andare al Macchy, ma vabbè...). 
Che dire? Evviva le invasioni digitali, ce ne fossero di più di questi eventi saremmo tutti più felici (ed acculturati).



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venerdì 1 marzo 2013

Sex & Calcinaia

Sono seduta davanti alla finestra col mio Mac davanti. Peccato che fuori non si veda lo skyline della grande mela, bensì quello della piccola Calcinaia.
Ancora non riesco a definirmi calcinaiola, nonostante abiti in questo paesino da ormai 5 anni.
Sono ancora pontederese nell'anima, o meglio, pontAderese. Di quelle cresciute alla montagnola e in piazza belfiore, quando c'erano ancora i pini e i pinoli. Mica quella piazza spoglia e fredda che c'hanno fatto adesso.
La mia Pontedera era così, proprio come in questa vecchia cartolina degli anni '80:


Ecco, quelle altalene gialle e azzurre erano proprio quelle su cui mi faceva montare mio nonno, quando non avevo voglia di andare a scuola :-) Ricordo ancora la ruggine che c'era sopra...ma io le adoravo, mi sembrava quasi di poter arrivare a toccare gli alberi.
Perchè ultimamente continuo a pensare e ripensare a quegli anni? Forse perchè ho appena passato i 25 e adesso non c'è storia, si deve crescere. CHE PALLE.
Sto ancora vivendo nei ricordi, e mi mancano... Non è molto originale da dire, lo so... e non è nemmeno che la mia vita attuale sia poi così male...
Ma più cresco e più mi rendo conto che il tempo scorre via in un soffio. E sono veramente poche le cose che restano. Soprattutto, le persone che restano.

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venerdì 11 gennaio 2013

Shall we dance?

Ovvia, sento che oggi è la giornata buona per scrivere due o tre cacchiate sul blog, altrimenti diventa pieno zeppo di ragnatele nemmeno fosse la casa di Tobey Maguire.

Stasera, come direbbe la mia amica Giulia, voglia di studiare ZERONE. Più si avvicina la laurea e più la voglia di studiare scarseggia, il che non è buon segno. E pensare che dopo ho intenzione di fare (ma forse il termine "provare" si adatta meglio alla situazione) anche il dottorato.

Comunque, oggi mi sono presa la giornata for myself only. Sono andata dal parrucchiere, ho letto Wired, ho guardato per la cinquecentoseiesima volta un paio di puntate di Sex & The City, e adesso mi sono messa sul tubo a risentire tutte le vecchie puntate di DiscoRadio. 
Ah, i bei tempi andati. Quando io e Giulia avevamo a malapena 15 anni ed entrare all'Ipnotika ci faceva sentire le regine del celebrità.
Vi ho mai raccontato della mia passione per la musica dance/techno? E' un capitolo molto vecchio ormai, ma spiega perchè la mia mail attuale inizia ancora con "djmary".  
Feci anche una super-relazione su Gigi D'Agostino ed il genere mediterranean progressive in terza media. A quei tempi non c'era Wikipedia, ma riuscii ugualmente a prendere Ottimo.
Adesso la gente mi vede tatuata e crede che ascolti solo black metal. ...Sapesse invece che nel tempo libero mi ascolto Cristina D'Avena e gli Hanson... Che delusione. :D

Che altre novità ci sono? Domani io e Wiwo iniziamo latinoamericano. Sì, avete letto bene. Una cintura nera di karate che si ritrova a ballare latinoamericano. I poteri di Groupon.
 
Speriamo almeno che Wiwo mi si trasformi in Banderas.
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